Avete mai pensato che quello che a noi può sembrare bello è spesso e volentieri semplicemente il modello di bellezza predominante per la nostra cultura? A testimoniare ciò è la mutevolezza dei canoni estetici che si sono alternati nella storia della nostra evoluzione.
Bisogna infatti risalire indietro alle prime testimonianze lasciate dall’uomo per scoprire cosa all’epoca venisse considerato gradevole. Ogni cultura aveva il proprio immaginario e agiva di conseguenza in rapporto a esso.
Per i popoli più antichi era la natura la fonte principale di bellezza, e ciò che noi chiamiamo arte era una forma di manualità con uno scopo ben preciso: la pittura o la scultura, ma anche la falegnameria e la costruzione di navi.
Ci vorranno millenni, e precisamente intorno al 1600, affinché si sviluppi il concetto di Belle Arti che individua tutte quelle attività figurative con finalità estetiche in contrapposizione ai mestieri degli artigiani, esclusivamente mossi da fini utilitaristici. Pensiamo agli straordinari dipinti realizzati durante il periodo della Rivoluzione Francese e alla considerazione di cui godettero i loro autori.
È per via di questo mutamento che a partire da allora abbiamo iniziato a vedere la bellezza artistica secondo determinati canoni che tuttora hanno una forte influenza su di noi.
Il cambiamento dei parametri estetici di riferimento è ancor più evidente se osserviamo come sono mutate le caratteristiche del corpo femminile ritenute desiderabili: esse hanno sempre oscillato fra due estremi ben noti e costituiti rispettivamente dalla Venere paleolitica, contraddistinta da una sensualità che ha nei seni grossi e nel sedere abbondante i suoi ideali, e dalla Venere greca, snella, slanciata e meno formosa.
Oggi ci troviamo in un momento che può essere considerato di transizione: dopo l’ultimo cinquantennio, a partire dal dopoguerra, dove si è andato affermando un canone di bellezza femminile espresso da modelle magre fin quasi all’esasperazione, adesso sta tornando in auge un concetto di bellezza più generoso che sta influenzando milioni di giovani donne e non.
Per avere il caratteristico sedere sporgente, sodo e prominente, sono molte le ragazze che ricorrono all’inserimento di protesi per glutei di ultima concezione, che consentono di ottenere risultati strabilianti rispetto alle tecniche anche solo dello scorso decennio.
Progettate per aumentare le dimensioni e la pienezza del fondoschiena, queste innovative protesi ai glutei hanno una forma armonica che si adatta perfettamente all’anatomia del corpo femminile, donando a esso un aspetto del tutto naturale.
Potendo in questo modo ricorrere a un intervento di chirurgia plastica sicuro e affidabile con delle protesi ai glutei di moderna generazione, le donne che lo desiderano hanno l’opportunità di conformarsi ai canoni estetici del nostro tempo e, al contempo, di aumentare il proprio benessere fisico e mentale: un passo in avanti notevole se pensiamo ai milioni di donne in tutto il mondo che hanno sofferto per il loro aspetto fisico solo fino a pochi anni fa.