Pensiamo al 17 luglio 1789 come a una data fatidica, ma Parigi era già in trepidazione già giorni prima.
Già dall’11 Luglio infatti, il ministro delle finanza Necker fu rimosso dalla carica, situazione che venne resa pubblica solamente il giorno successivo e significava l’inizio di una crisi economica: questo spaventò la popolazione che temeva una carestia dovuta alla mancanza di denaro nelle casse dello Stato.
La maggior parte dei cittadini della capitale francese viveva già in povertà e la paura di ulteriori problemi economici fece sfociare la loro rabbia: iniziarono a mobilitarsi dal 13 luglio.
Il primo giorno di lotta vide andare a fuoco le porte della città e i parigini scendere i piazza per far ridurre il costo del pane, bene di prima necessità che molti non potevano più permettersi.
La giornata del 14 luglio
Le ostilità si aprirono la mattina del 14 luglio con la popolazione che prese il controllo dell’Hôtel des Invalides, luogo dove erano custodite le armi destinate alle guardie reali.
Fu in quel momento che i cittadini ebbero l’idea di attaccare la Bastiglia, vista la quantità degli armamenti e dell’equipaggiamento a disposizione in quel luogo.
Il governatore della fortezza decise di provare a negoziare con i rivoluzionari e riuscì a rallentare la loro avanzata: l’accordo prevedeva la rimozione dell’artiglieria pesante dalla Bastiglia in cambio dell’ingresso di tre rappresentati del popolo per continuare le trattative. L’esercito però non accettò questo compromesso e decise di fermare i cittadini che si avvicinavano al forte provocando così il primo attacco che vide la caduta dei cancelli principali.
I successivi tentativi di negoziazione fallirono miseramente e poco dopo iniziò il vero e proprio assedio della Bastiglia.
L’ultimo asso nella manica del governatore
Il governatore tentò di bloccare l’assalto minacciando di far esplodere tutto il complesso utilizzando decine di barili di polvere da sparo stoccati nei livelli sotterranei della prigione ma alcuni degli ex militari presenti tra i ranchi dei rivoluzionari riuscirono a sventare la folle idea.
Dopo circa 4 ore di intensi combattimenti, il popolo parigino aveva ufficialmente conquistato la Bastiglia e le guarnigioni accettavano di deporre le armi ed arrendersi. Le vite umane perse nella battaglia furono molte, ma alcuni dei prigionieri più importanti furono liberati.
L’importanza della Bastiglia
La Bastiglia era un simbolo del vecchio regime oltre a essere una vera fortezza e prigione dedicata soprattutto a prigionieri politici. Riuscire a conquistarla significava eliminare parte del potere del governo e dimostrare di avere la forza militare per combattere e ribellarsi con successo.
Gli avvenimenti successivi
La presa della Bastiglia è solamente il primo atto della Rivoluzione Francese ed il momento che dà vita alla ribellione di tutta la città. Il popolo creò il gruppo militare della Guardia Nazionale, guidato da Lafayette e servirono molti altri mesi per arrivare alla conclusione di questa lotta sociale che culminerà con l’esecuzione del re Luigi XVI.