Nella regione della Mesopotamia, nelle vicinanze del sito dell’attuale città di Baghdad, sorgeva la meravigliosa Babilonia e con essa l’antica meraviglia del mondo, i giardini pensili.
Questi fantastici giardini furono costruiti su volere di Nabucodonosor II circa seicento anni prima della nascita di Cristo, per dimostrare la forza e la ricchezza dei babilonesi.
I giardini pensili dimostrano come il popolo babilonese conoscesse tecniche di irrigazione e sistemi idrici molto avanzati, oltre a fare affidamento su architetti geniali che riuscirono a creare una struttura autosufficiente, capace di sostenere la vita di migliaia di piante. Dalle ricostruzioni grafiche si possono vedere infatti le grandi vasche di irrigazione disposte su vari livelli per mantenere costante le riserve acquifere per la flora.
Nabucodonosor II
Il giardini divennero velocemente il fiore all’occhiello del regno di Nabucodonosor II il quale ne aveva ordinato la costruzione per presentarli in dono alla sua consorte Semiramide, regina degli assiri.
Le leggende babilonesi narrano che Semiramide amasse raccogliere rose fresche ogni mattina passeggiando per i giardini pensili nonostante le alte ed aride temperature del territorio del regno.
Perduti per sempre
I giardini pensili sono stati persi nei secoli ed ancora oggi nessuno studioso è riuscito a trovare la posizione esatta alla quale furono progettati. Alcuni archeologi pensano addirittura che i giardini fossero stati edificati nella città di Ninive a non a Babilonia.
L’unico ad avere trovato prove più dettagliate dell’esistenza dei giardini a Babilonia fu il tedesco Robert Koldewey che, alla fine dell’Ottocento, trovò alcune rovine nei dintorni di Baghdad che sembravano assomigliare alla pianta di base dei giardini pensili.